3/11/2025
Negli ultimi anni la transizione digitale è diventata un prerequisito per accedere a servizi pubblici e privati, istruzione e lavoro, ma permangono forti divari di genere, generazionali e territoriali. E le biblioteche di fronte a questo bisogno sono rimaste a guardare? Certo che no!
di Stefania Guadagnoli. Biblioteche Castelli Romani
Le Biblioteche hanno attivato sportelli di facilitazione digitale e digital corners per l’autoapprendimento, dotato le sale lettura di wi-fi, attivato il prestito di tablet, offerto la biblioteca digitale, realizzato progetti di digitalizzazione del patrimonio e molto molto altro.
FUTURA+ e ONLIFE+, del Fondo per la Repubblica Digitale nel panorama dei bandi dedicati alle competenze digitali, rappresentano due occasioni concrete per continuare a lavorare in questa direzione e trasformare sempre più le biblioteche in hub territoriali dove formazione, orientamento e occupabilità si incontrano. Le biblioteche d’altra parte hanno una posizione privilegiata: sono capillari, affidabili, riconosciute dalle comunità: luoghi dove intercettare donne e giovani, che spesso diffidano dell’offerta formativa tradizionale o faticano a conciliare impegni e percorsi di crescita. In concreto, le biblioteche possono accogliere e orientare, ospitare laboratori brevi e pratici (dall’identità digitale alla produttività, dalla sicurezza online all’uso consapevole dell’IA), attivare competenze certificate spendibili e fare da ponte con Centri per l’impiego, scuole, terzo settore e imprese locali per tirocini brevi, job coaching e inserimenti mirati. I due bandi richiedono interventi su almeno due regioni o nazionali e allora perché non trasformare questo vincolo in una leva per costruire alleanze interregionali tra biblioteche, con obiettivi, calendari e governance condivisi? Lavorare in rete consente di mettere a fattor comune metodologie didattiche, strumenti di certificazione e protocolli di tutoraggio, creando un repertorio comune riconoscibile e replicabile, accrescendo scalabilità e sostenibilità, ponendo le basi per costruire una collaborazione duratura tra biblioteche anche oltre le attività, i risultati e il limite temporale dei due bandi. Dunque, accettiamo la sfida?
Di seguito il dettaglio dei due bandi, che si differenziano principalmente per target e qualche focus specifico sulle attività previste, per iniziare a fare le prime riflessioni e i primi ragionamenti.
Fondo per la Repubblica digitale (https://www.fondorepubblicadigitale.it/bandi/bando-futura-plus/)
accrescere le competenze digitali delle donne 18–67 anni, riducendo il divario di genere nell’accesso e nell’uso consapevole delle tecnologie; favorire inserimento, permanenza e riqualificazione nel lavoro attraverso percorsi formativi, soft skills e accompagnamento al placement; sostenere interventi scalabili e misurabili sul territorio (multi-regionali/nazionali), con chiari risultati occupazionali e di empowerment.
donne in età lavorativa 18–67 (occupate e non).
solo in partenariato da 3 a 8 soggetti guidati da un Soggetto responsabile, ente pubblico o privato senza scopo di lucro, con sede legale in Italia e almeno 2 anni di anzianità alla data di chiusura del bando. Ammessi partner for profit, entro limiti di budget, per competenze tecniche e sbocchi occupazionali.
18 dicembre 2025, ore 11:00 | invio candidatura su piattaforma Re@dy.
almeno 2 regioni o nazionale.
€ 1–3 milioni (dotazione complessiva € 15 milioni) con costo unitario massimo € 3.500 per beneficiaria; costi indiretti forfettari fino all’8% inclusi nel contributo.
18–30 mesi
formazione digitale base/avanzata; sviluppo soft skills; riattivazione/placement; azioni di intercettazione/ingaggio con eventuali servizi di conciliazione (per favorire la partecipazione).
criteri su coerenza, qualità tecnica, partenariato, fattibilità; premialità per progetti già sostenuti nella prima edizione che ampliano partenariato e platea (fase di scale-up del Piano Strategico 2025–2026).
prevista valutazione rigorosa (coordinata dall’Evaluation Lab del Fondo).
Fondo per la Repubblica digitale (https://www.fondorepubblicadigitale.it/bandi/bando-onlife-plus/)
accrescere le competenze digitali dei giovani NEET 15–34 anni (non occupati, non in istruzione/formazione); favorire inserimento e permanenza nel lavoro tramite percorsi formativi, soft skills e accompagnamento al placement; engagement continuativo dei partecipanti attraverso intercettazione attiva, presa in carico, tutoring/mentoring durante il percorso; promuovere interventi scalabili e misurabili (multi-regionali/nazionali) con risultati occupazionali concreti.
giovani NEET 15–34 (non lavorano, non studiano e non sono in formazione al momento della presa in carico).
solo in partenariato da 3 a 8 soggetti guidati da un Soggetto responsabile (ente pubblico o privato senza scopo di lucro, sede legale in Italia, almeno 2 anni di anzianità alla data di chiusura del bando). Partner for profit ammessi entro limiti di budget e per ruoli tecnico-occupazionali.
18 dicembre 2025, ore 11:00 | invio candidatura su piattaforma Re@dy.
almeno 2 regioni o nazionale.
€ 1–3 milioni (dotazione complessiva € 20 milioni) con costo unitario massimo € 3.500 per beneficiario; costi indiretti forfettari fino all’8% inclusi nel contributo.
18–30 mesi.
formazione digitale base/avanzata (strumenti, produttività, sicurezza, servizi PA); sviluppo di soft skills utili al lavoro (comunicazione, problem solving, teamwork); riattivazione e accompagnamento al lavoro attraverso orientamento, coaching, matching, tirocini brevi; engagement continuativo e misure di conciliazione per frequenza/completamento.
criteri su coerenza, qualità tecnica, partenariato, fattibilità; premialità per progetti già sostenuti nella precedente edizione Onlife che ampliano partenariato e platea.
prevista valutazione rigorosa con supporto dell’Evaluation Lab del Fondo.